Con Valeria Rosso Biella Cresce

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Con Valeria Rosso Biella Cresce

Dalla pallavolo professionistica alla psicologia dell’apprendimento della matematica il salto è… breve. Perlomeno se ti chiami Valeria Rosso, ex pallavolista di Serie A e nazionale italiana di beach volley. Dopo essere diventata mamma di Isabella e aver terminato la sua carriera agonistica, Valeria ha iniziato un percorso di formazione che l’ha portata a diventare tutor dell’apprendimento con un Master di II livello per aiutare i bambini con difficoltà e disturbi dell’apprendimento.

 

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Oggi lavora nell’associazione Biella Cresce, un progetto che ha ideato insieme a suo marito Rodolfo Cavaliere. Aiuta centinaia di bambini a superare le difficoltà a scuola e nella vita e formando insegnanti e genitori per diffondere le più recenti conoscenze scientifiche sull’apprendimento.

Valeria è una persona estroversa, intuitiva, riflessiva e creativa. Proprio il tipo di persona che piace a Wanna! Conosciamola meglio.

Valeria, ci racconti come è nata l’associazione Biella Cresce?

“Insieme a mio marito Rodolfo ho ideato e realizzato per molti anni progetti legati allo sport, lavorando con bambini che avevano difficoltà e insicurezze. Ben presto ci siamo accorti che praticamente tutti avevano anche difficoltà con la matematica. Non poteva essere un caso. Così abbiamo approfondito il tema e si è aperto un mondo di conoscenze che la scienza aveva già scoperto da anni, ma erano sconosciute alla maggior parte delle persone”.

Cosa avete scoperto?

“Che parte dell’area del nostro cervello che controlla le nostre capacità matematiche è la stessa in cui risiedono i meccanismi che ci portano a fuggire da un pericolo. Se ci pensi è perfettamente logico, saper valutare se dei nemici sono in numero maggiore o minore rispetto al mio branco è stato decisivo ai nostri antenati per decidere se scappare o no. Ora immagina una persona che non riesce a fare questa valutazione, come si comporterà? Tenderà a scappare in tutti i casi. Ed è proprio quello che succede oggi a tutti i bambini che hanno un brutto rapporto con la matematica, tendono a scappare dalla vita e incappare precocemente in quella che si definisce “impotenza appresa”, ovvero convincersi che non se è in grado di fare qualcosa e abituarsi al fallimento”.

Sono molti i bambini con queste difficoltà? E che rapporto c’è con le diagnosi dei vari disturbi dell’apprendimento come la discalculia?

“Purtroppo c’è un grande scollamento tra le diagnosi di discalculia e la realtà. Secondo i dati scientifici più aggiornati i bambini realmente discalculici sono molti, ma molti meno di quanti ne vengono diagnosticati. Questo significa che buona parte dei bambini oggi ritenuti discalculici hanno semplicemente delle difficoltà che si possono superare. E una volta superate aumenterà anche la loro autostima e fiducia in sé stessi”.

E come si possono superare queste difficoltà?

“Si possono superare molte difficoltà con un aiuto mirato ed efficace (che si chiama tecnicamente potenziamento) che può essere fatto individualmente o di classe. ll potenziamento però deve avere tre caratteristiche fondamentali: deve partire da un’analisi dell’errore di ciascun bambino (siamo tutti diversi e gli errori sono informazioni importanti per l’aiuto), bisogna applicare una didattica che insegni nel modo in cui il cervello apprende quella disciplina (si dice in gergo che si utilizza una didattica dominio cognitivo specifica, che nel caso della matematica è il dominio visuo-spaziale) e ci deve essere una forte alleanza educativa con il bambino che deve sentire che ce la può fare. Questo approccio l’ho imparato al Master dell’Università di Padova in “Modelli e metodologie di intervento per Bisogni Educativi Speciali, Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Gifted Children” diretto dalla professoressa Daniela Lucangeli e sta dando grandi risultati in tutti i progetti che Biella Cresce porta avanti insieme a Polo Apprendimento, l’ente di ricerca di cui facciamo parte”.

Puoi spiegarmi meglio?

“Detto in parole semplici, l’abilità matematica viene appresa dal nostro cervello attraverso il dominio visivo e spaziale, quindi non va spiegata a voce o insegnata facendo ripetere a memoria ma va mostrata con immagini, disegni e manipolata attraverso artefatti intelligenti e giochi che aiutino i bambini a “vedere” i numeri e collocarli nello spazio. Oggi invece la matematica viene talvolta insegnata in un modo diverso da come il nostro cervello la comprende, per questo la troviamo così faticosa”.

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La vostra associazione, dunque, si basa su queste tecniche scientifiche?

“Biella Cresce è il primo progetto in Italia che cerca di applicare queste conoscenze su larga scala. Nel Biellese stiamo lavorando a stretto contatto con le scuole, andando in classe insieme agli insegnanti per portare questo modo nuovo di insegnare la matematica attraverso il gioco. In poco più di un anno abbiamo lavorato con più di 220 bambini. Loro si sono divertiti molto e hanno ottenuto miglioramenti importanti. Abbiamo monitorato i risultati con test ufficiali e stiamo lavorando a una pubblicazione scientifica per una rivista scientifica. Ma Biella Cresce non è solo questo”.

C’è di più?

“Sì, perché organizziamo anche corsi di formazione ai quali hanno partecipato finora circa 330 insegnanti ed educatori, dall’asilo nido alla scuola primaria. E da alcuni mesi abbiamo anche un corso per genitori, a cui si sono iscritte più di 90 persone, dove insegniamo giochi e attività da svolgere con i figli per aiutarli a sviluppare al meglio le loro capacità innate. Inoltre finanziamo la formazione di nuovi esperti in psicologia dell’apprendimento della matematica e tutor dell’apprendimento, in modo da poter aiutare sempre più bambini. Insomma, la nostra è una grande community nella quale siamo tutti uniti, insegnanti e genitori, per crescere insieme una generazione migliore”.

Parlami del legame con la tua terra natale, il Biellese, che è richiamata anche nel nome dell’associazione.

“Volevo fare qualcosa per il mio territorio, che amo molto. E al tempo stesso era importante provare ad applicare queste tecniche su una scala più ampia delle sole consulenze private che già venivano fatte. E una piccola provincia come Biella era ideale per questo progetto. Ma con i risultati che stiamo ottenendo e l’attenzione scientifica che c’è intorno a Biella Cresce siamo sicuri che nei prossimi anni potremo esportare il nostro modello anche al di fuori del Biellese”.

E la risposta del territorio come è stata?

“Fantastica. Non solo i presidi e gli insegnanti ci hanno accolto a braccia aperte, ma abbiamo anche trovato un gruppo di aziende che ci sta sostenendo con grande entusiasmo. Grazie a loro possiamo erogare praticamente tutti i nostri servizi gratuitamente. Anzi, permettimi di ringraziarle, si tratta di Reda, Bonprix, Vitale Barberis Canonico e Biella Scarpe ConTé, ai quali si aggiunge Posturalmed che pur non essendo biellese ha creduto in noi”.

Hai un appello da fare alle persone che leggono questo articolo?

“Seguiteci e sosteneteci. Perché anche se non vivete nella nostra zona con sole 20 euro di quota associativa potrete accedere a un’area personale su biellacresce.it che le registrazioni delle nostre conferenze e del corso per i genitori. La quota si può pagare comodamente online su biellacresce.it”.

Grazie a Reda 1865, BonPrix, Vitale Barberis Canonicio 1663, Con Te Scarpe e Moda .

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