Lorenzo Busi di Big Rock

Lorenzo Busi di Big Rock

Siamo qui per fabbricare sogni

Wanna è il magazine dei desideri, nato sotto la luce buona delle stelle. Agosto, in particolare la notte di San Lorenzo, è il periodo dell’anno migliore per vedere le stelle cadenti ed esprimere i propri desideri. Noi abbiamo raggiunto Lorenzo Busi, Creative Director della scuola di computer grafica Big Rock. Non solo il suo desiderio si è realizzato, ma ogni anno accompagna i suoi studenti negli sconfinati deserti dell’America dove la notte è costellata da miriadi di stelle!

Ciao Lorenzo come e quando ti sei avvicinato a BigRock? E come è successo che la scuola è diventata la tua prima occupazione?

La mia storia con BigRock comincia con il consiglio di un amico che ci passava tutti i giorni di fronte in bicicletta. E prima o poi gli dovrò una cena.Ho sempre avuto il pallino del cinema e l’idea di seguire il Master in Computer Grafica è stata più una rivalsa personale nei confronti di un panorama universitario che non mi permetteva di seguire quella strada. Magari sarei entrato lo stesso nel mondo del cinema, ma dalla porta sul retro, facendo cartoni animati (di cui sono da sempre innamorato). Ho fatto il Master in Computer Grafica, e la mia vita è cambiata.Una volta concluso il corso, sono stato selezionato per rimanere a BigRock per altri sei mesi di produzione e ricerca e sviluppo (quello che noi oggi chiamiamo gruppo RED). Da lì la scoperta di una passione condivisa con il titolare Marco Savini per le riprese e il raccontare storie tramite immagini.Ora sulla carta sono Direttore Creativo di BigRock. In sostanza mi occupo dell’immagine della scuola con l’esterno: da raccontare la vita di tutti i giorni con foto e video, a sostituire lampadine fulminate e imbiancare pareti.

BigRock, e il viaggio in America, è un’esperienza che ti cambia per sempre. Come si entra nella scuola e come si partecipa al viaggio?

A BigRock formiamo sognatori, persone che riescono a vedere il futuro e ispirano le generazioni con la loro immaginazione e la loro arte. Come cita lo chef Gusteau su Ratatouille ``Un grande artista si può celare in chiunque``. Per accedere a BigRock non è necessario avere conoscenze di computer grafica, o informatica, ne tantomeno disegno. I nostri corsi partono tutti da zero, e nelle prime settimane riusciamo a portare tutti gli studenti allo stesso livello. Da noi arrivano ragazzi con i più disparati background, da tutta Italia, di tutte le età. Noi richiediamo solo la maggiore età per partecipare al corso, semplicemente perché crediamo che a 18/19 anni un ragazzo abbia le idee un po’ più chiare sul suo futuro rispetto ad un quindicenne. Il Master in Computer Grafica è un’esperienza che cambia la vita alle persone. Perché si affrontano sei mesi intensivi in cui si imparano i trucchi per creare magie digitali, dall’animazione agli effetti speciali, all’applicazione di nuove tecnologie come i visori a realtà virtuale. Nel mentre, il corso è costellato da un sacco di esperienze “esterne” non legate direttamente al fare computer grafica, ma che servono per affinare la consapevolezza del lavoro dei ragazzi. Per questo fanno un corso di teatro per poi saper animare meglio, un corso di danza per saper creare controlli funzionali dei personaggi, scultura per affinare l’occhio nella modellazione, e così via.
Il viaggio in America, infine, è un’esperienza invece che affina la capacità di lavoro in gruppo. La partecipazione è facoltativa, appunto perché non essendo un’esperienza ai fini didattici, ognuno è libero di affrontarla o meno. Il viaggio consiste in un’avventura della durata di due settimane negli States. Il viaggio è proprio un’avventura, perché dall’Italia prenotiamo solamente il volo di andata e di ritorno. Il resto è a caso, completamente alla giornata. Sappiamo solo che da Salt Lake City (che è dove atterriamo di solito) dobbiamo arrivare a San Francisco (dove ci aspetta il volo di rientro). In mezzo abbiamo l’America: parchi nazionali, deserti, canyon, cittadine fantasma, e tutto quello che è nell’immaginario comune sugli Stati Uniti. I ragazzi in queste due settimane imparano a sopravvivere e a lavorare in gruppo, prendono decisioni, fanno rinunce, tengono insieme una carovana di 10 jeep per più di 5000 chilometri. È un’esperienza molto provante, si impara a conoscere le persone, si impara a vivere e a comportarsi di squadra, altrimenti non si arriva alla meta. Quando torniamo, siamo veramente cambiati: con un sacco di immagini negli occhi e il cuore pieno di emozioni.

 

Visitare-documentare: questo campus itinerante che fate è anche il banco di prova per “stressare” nuove tecnologie e mettervi alla prova come documentaristi. Da veri outsider fare reportage foto e video di prodotti che i brand vi affidano. Come può un’azienda entrare in contatto con voi?

Appunto perché andiamo normalmente a caccia di canyon, deserti e stellate incredibili, abbiamo deciso di raccontare a chi sta a casa ciò che vediamo. Lo facciamo in vari modi: attraverso un blog giornaliero con foto e video, attraverso i social con fotografie e video a 360 gradi, tramite live giornalieri (quelli più apprezzati dai genitori, così vedono i figli ancora vivi). Da ormai qualche edizione abbiamo deciso di condividere questa esperienza mediatica anche con aziende italiane interessate a “sponsorizzare” il nostro viaggio. Cerchiamo realtà legate all’outdoor che ci possano fornire materiale tecnico e in qualche modo “vestire” i ragazzi. In cambio diamo ciò che sappiamo fare meglio: immagini. Durante i viaggi ci portiamo sempre attrezzature fotografiche professionali, per cui possiamo realizzare immagini mozzafiato dei prodotti con panorami incredibili.
Abbiamo ormai una collaborazione stabile con Parajumpers che ci “salva” ogni volta da freddo con giacche e felpe fantastiche, Midland Italia che ci aiuta a tenerci in formazione con le macchine tramite sistemi di radio e walkie talkie, Manfrotto per tutta l’attrezzatura fotografica (a volte anche come veri beta testers prima che i prodotti vengano messi a mercato). Ultimo arrivato ma con ottime promesse anche Sun68 per tutto l’appareil “cittadino”.
L’obiettivo delle sponsorizzazioni per noi è molto semplice. Fare in modo che i ragazzi possano vestirsi tutti uguali, che abbiano le attrezzature tutte uguali, che guidino (speriamo in un futuro prossimo) auto tutte uguali. Perché tra uguali non c’è un capo, ma è il gruppo che decide. Loro devono sentirsi sotto un’unica bandiera, devono essere una squadra.
Siamo sempre alla ricerca di sognatori come noi, che vogliano condividere lo spirito del viaggio e possano mettere a disposizione il loro materiale per la squadra. È sufficiente contattarci.

Wanna Magazine consiglia….
Lorenzo Busi, creative director di Big Rock

 

Indirizzo
Treviso

Contatti
busi.lorenzo@gmail.com

Sito web
www.bigrock.it