“Lezioni di chimica” per femministe

“Lezioni di chimica” per femministe

Ho appena terminato di leggere questo libro: “Lezioni di chimica”

Opera prima di Bonnie Garmus. Un successo letterario già tradotto in 34 paesi in soli tre anni.

Mi era stato consigliato da un’amica biologa. L’ho tanto rincorso per le biblioteche della provincia lasciandomelo soffiare sotto il naso in un paio di occasioni. Decisi così per l’acquisto.
Ultimamente preferisco gli ebook ma al momento non mi risulta ci sia una versione.
È già prevista una versione Apple TV (ultimamente Apple TV mette in scena i miei libri preferiti!) la cui protagonista sarà impersonata da Brie Larson.

TRAMA
Elizabeth Zott è laureata in chimica meglio anni ’50 in California. Lavora in un centro ricerca molto maschilista a eccezione di Calvin Evans, promettente Premio Nobel.
I due, acuminati anche da un passato infausto e privi di famiglia, vivono uno splendido rapporto alla pari. Colpo di scena: pochi anni dopo Elizabeth si ritrova mamma single alla conduzione di un programma TV, “Cena alle sei”, nel quale si rifiuta di rivolgersi alle casalinghe come a stupide marionette. La Zott, con la sua schiettezza, serietà e autenticità, farà breccia nei cuori del pubblico. Una paladina dell’emancipazione femminile.

IMPRESSIONI
Scrittura definita brillante (io limiterei a un aggettivo più sobrio tipo “umorale” per definirlo leggermente comico/umoristico ma temo non esista).
Piuttosto ripetitivo nel fare il punto sul passato dei protagonisti.
Al quanto improbabile nell’intreccio.
Con dei picchi motivazionali in virtù dei quali non mi sento di condannarlo o dargli un voto basso.

Ci ricorda come eravamo messi male fino solo a pochi anni fa (70 appena) in quello che era già un paese moderno.

LO CONSIGLIO?
Direi che ci sta benissimo come lettura -prendesse anche solo il posto degli harmony- poiché la parità di genere purtroppo ancora non l’abbiamo ottenuta. Benvenga anche la lettura di “Lezione di chimica” se giova alla causa di aprire gli occhi a chi ancora non pensa che ci sia bisogno di un po’ di femminismo.

 

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