Cambiamo casa, cambiamo noi

Cambiamo casa, cambiamo noi

Se penso al cambiare casa, il mio primo pensiero va a Marie Kondo.
Avete presente quella minuta donna di origine giapponese che spopola su Netflix, ma che ancor prima creava best sellers dal tanto inquietante quanto allettante titolo “Il magico potere del riordino”? Ecco… questa tipetta, svestiti gli abiti da manga della serie in streaming, in realtà si è fatta beniamina di tutte noi, dalla vedova sessantacinquenne di Cinisello Balsamo ad Angelina Jolie, da Hilary Clinton alla peshmerga curda.. con ragioni e sfumature ovviamente diverse per tutte.
É venuta in soccorso alle maniache del controllo, che han visto così placata la loro smania attraverso semplici stratagemmi che semplificassero il dominio su tutto quel che le circondava. Ha soccorso la giovane casalinga con la mania per le pulizie di primavera pure ad ottobre, ottimizzandone risultati e sforzi. Ha pure aiutato la malata dello shopping compulsivo decimandone impietosamente i fieri armadi, e fornendole così un ottimo alibi per riempirli nuovamente, ma più saggiamente.
Tornando a Marie, quello che ci insegna nel suo prezioso manuale (che invito seriamente a leggere saltando le prime cinquanta pagine) è un concetto di riordino che va ben oltre il semplice “mettere a posto”.
É un approccio più radicale, che risulta perfetto nell’affrontare un cambiamento di casa, sia questo un trasloco, ma anche solo un restyling. Ci racconta la capacità di buttare le cose inutili con consapevolezza e determinazione, ma anche saper archiviare e organizzare quel che scegliamo di tenere con noi.
Ebbene sì.. nel riordinare secondo questo metodo ci riinnamoreremo degli oggetti che sentiremo di volere intorno nel nostro quotidiano, un po’ come se li acquistassimo una seconda volta. Ed è in questo esercizio al buttare, tenere, archiviare e riorganizzare che scopriremo un nuovo modo di comprare.

Source: @adahmed2017

Cambiare casa è uno degli eventi più significative nella vita, e non riguarda solo uno spazio fisico che cambia. Sono ricordi che lasciamo, “fantasmi” del passato legati a degli oggetti che probabilmente scompariranno; emozioni che si evolvono, aspettative e speranze per ciò che ci aspetta.
E per tutte queste ragioni è fondamentale riflettere su come il disordine esterno rispecchi spesso quello che abbiamo dentro e – può sembrare incredibile, ma è vero – il disordine esterno possa crearci disagio; mentre l’ordine e la bellezza possano trasmetterci serenità.

Tutto quello che avremo intorno dovrebbe essere pace e benessere. Leggerezza, gioia e libertà.

A questo punto, dopo l’operazione di decluttering, avremo uno spazio vergine.. tutto da personalizzare e rendere realmente nostro, facendo tesoro di quanto già detto.
Ecco alcuni brevi consigli “di base” per partire col piede giusto e rendere speciale la nostra dimora. Anzitutto i colori.
Per anni – soprattutto in Italia – ha dominato il bianco, ritenuto più rassicurante e versatile, ma non dovremmo dimenticare che il colore, oltre a dar carattere alla casa, appartiene a tutti. Il mio consiglio è quello di scegliere un colore portante, sulla cui base creare poi tutte le sfumature e declinazioni che ci serviranno. In questo modo avremo una palette alla quale attenerci, senza il rischio di sbagliare creando disarmonie.. e strizzando inoltre l’occhio alle famose “gentilezze per gli ospiti”, che saranno facilitati nello sceglierci un presente che ci dia gioia qualora ve ne fosse l’occasione.

La scelta nella tinta di partenza può essere dettata da un colore che portiamo nel cuore da sempre, che ci evoca una sensazione bella; ma anche un oggetto o un quadro che amiamo particolarmente, o una carta da parati comprata anni fa in un mercatino vintage, che finalmente ha trovato un posto speciale in una delle nostre pareti.

Per quanto riguarda l’aspetto decorativo della casa, l’aver eliminato tutto ciò che di superfluo avevamo prima semplificherà incredibilmente le cose. Gli oggetti che continuano a darci gioia ed abbiamo deciso di tenere troveranno facilmente posto intorno a noi; e quelli che arriveranno lo faranno senza la smania di “riempire ogni spazio ad ogni costo”, ma per trasmetterci una sensazione vera e bella quando ce li ritroveremo accanto. Una scelta calma e senza fretta: ricordiamo che la nostra casa dovrà sempre rispecchiare quel che siamo realmente e ciò che amiamo.

Una fragranza semplice e buona, luci calde e soffuse (mi raccomando, rigorosamente calde e rigorosamente soffuse!), dei fiori freschi.. una casa deve emozionare, avere un’anima, far star bene noi e i nostri ospiti. Evocare ricordi e crearne di nuovi.