Return to Arcadia: una storia per un cuscino

Return to Arcadia: una storia per un cuscino

La capsule collection Return to Arcadia, disegnata da Luke Edward Hall per Rubelli e presentata alla scorsa edizione della Milano Design Week, ha vinto il premio 2023 Elle Decoration nella categoria tessuti.
La premiazione non mi sorprende anzi, mi trova particolarmente d’accordo, ed è dalla presa di consapevolezza di averci visto giusto che nasce la mia voglia di raccontare questa storia. E chissà che non finisca in un cuscino!

A distanza di quindic’anni dalla laurea in Disegno Industriale, complice un anno di maternità, mi sono ritrovata a spulciare il web per aggiornarmi sulle novità del mondo tessile e la visione di Luke mi aveva particolarmente colpita per il suo carattere distintivo e, al tempo stesso, la sua applicabilità. Solo ieri ho potuto finalmente toccarla con mano presso uno showroom Rubelli e apprezzarne la resa alla luce.

Un matrimonio tra tradizione e innovazione

Un matrimonio particolarmente riuscito quello tra l’antica casa veneziana e il giovane designer inglese. Tanto che lo stesso Luke ha utilizzato il tessuto Rousham nella versione in bianco per il suo abito da sposo. Rousham si ispira agli omonimi giardini di Oxfordshire, densi di antiche statue greche. Il tema della collezione infatti è l’antica Roma.  Una varietà di stampe che vanno dal jaquard al cotone che si dipana in una palette di colori caldi molto ampia. Realizzati sia con i telai più sofisticati a Cucciago (Como) dove si trova ancora in uso uno degli antichi telai del Settecento grazie al quale si continuano a produrre i soprarizzi.

Canoni classici e gusto inglese si fondono nel made in Italy

Tra tutti i motivi disegnati da Luke spicca il busto di Antinous.  Antinoo è stato uno schiavo tredicenne prediletto dell’imperatore Adriano che ebbe una morte misteriosa a seguito della quale l’imperatore lo divinizzò. Tale era la sua bellezza che, intorno alla sua persona, prese piede un culto che si diffuse presto a macchia d’olio in tutto l’Impero. A lui era tributata la città  Antinopoli, fatta sorgere vicino al luogo dove il giovinetto aveva trovato la sua fine terrena prematura. Ritroviamo la sua figura ancora in moltissime opere letterarie e poetiche, tra cui quelle di Oscar WildeFernando Pessoa e Marguerite Yourcenar.

In Returne to Arcadia il designer affianca i busti a greche, catene, diamanti, griglie mosse e composizioni floreali.

Grandi marchi e  tanto talento

Dalla  Central Saint Martins agli archivi Rubelli di Ca’ Pisani Venezia il passo per questo astro nascente del design sembra sia stato breve, in realtà quell’anno è stato particolarmente impegnativo perché Luke stava al contempo fondando Chateau Orlando, il suo brand di irriverente romanticismo che veste l’uomo e la casa.  In mezzo altre collaborazioni notevoli con Ginori, Victoria & Albert Museum, Vogue e molti altri.  “Quando Nicolò Rubelli mi ha chiamato eravamo in piena pandemia” spiega il designer, classe 1989 in visita a Venezia a ben 100 anni giusti da quando fu fondato il marchio nel 1889.
Un esempio da seguire.

 

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Basta visitare il suo portfolio o entrare nel suo cottage per ritrovarsi catapultati in un immaginario ben definito nel quale coesistono, come nel sogno, millenni di storia e bellezza. Nel suo gusto si fondono i canoni estetici greci e il gusto inglese che riesce ad esprimere con la freschezza del tratto e il rigore delle geometrie.

Qui nella sua casa nel Cotswold, alla quale deve l’ispirazione per la palette colore e il tessuto Rose Garden e posso dire, avendo visitato questi luoghi incantevoli che è condizione ideale per un designer vivere ad un’ora di treno da Londra eppure in mezzo ad una così florida natura. Vi ricordo che l’Art and Craft di William Morris con le sue stampe bucoliche per carte da parati nacque proprio nella campagna inglese.

I tessuti si prestano a decorare la vostra casa come tappezzeria (per complementi d’arredo e pareti), tendaggi e nel vestire la tavola per definire spazi classici ed eclettici.

 

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Vuoi rivestire una poltrona, realizzare un cuscino o un paralume?

Io credo che non resisterò e mi farò realizzare almeno un cuscino. Così da poterne godere quotidianamente, raccontare una bella storia a chi mi farà visita e, invecchiando, ricordare che siamo ancora capaci di creare bellezza.

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