Come può un adulto effettuare un percorso di Crescita Personale

Come può un adulto effettuare un percorso di Crescita Personale

Cerchiamo di chiarire cosa si intende con il termine “crescita personale” dal punto di vista psicologico grazie all’intervento di Grazia De Simone, psicoterapeuta con indirizzo integrato.

Cos’è la crescita personale?
Innanzitutto è una dimensione dinamica che ha il suo punto di partenza nella consapevolezza. Quella estensione critica che pone l’individuo ad avere coscienza di sè e degli altri.
L’aspetto percettivo del sapersi a livello retrospettivo assume quindi come punto cardine il comprendersi.

La crescita personale può però essere inquadrata sotto tanti punti di vista.

Ogni persona può esserne padrona spontaneamente -attraverso i propri strumenti culturali e familiari- oppure può sentirne il bisogno quando cade in una profonda difficoltà che blocca il suo aspetto critico.

La crescita personale ha anche a che fare con quella che è la dimensioni mentale, spirituale, morale, sociale e relazionale.
La parola “crescere” tra i suoi significati ha anche quello di espansione. Estendere la propria consapevolezza vuol dire iniziare a sviluppare un sè che possiamo considerare integrato dal punto di vista multidimensionale. L’evoluzione può essere una crescita solo fisica; altre volte invece è prettamente spirituale; oppure può essere interpersonale.

L’argomento è molto interessante in effetti perché la crescita personale racchiude l’esprimersi a tutto tondo della personalità. Nell’ultimo decennio questo tema è stato messo spesso in discussione, in parte anche strappato dal territorio del coatching, dall’aspetto psicoeducazionale. Ovviamente è importante avere gli strumenti per comprendere quando esporsi ad un allenamento di questo genere, quando invece è opportuno favorire un lavoro più profondo.

In genere la spontaneità e l’autenticità danno risultati duraturi, multidimensionali, ergonomici e c’è un evolversi considerabile quasi più vicino a una piacevolezza nel vivere e nell’affrontare sopratutto gli aspetti conflittuali.
Nell’imparare a gestire le cinque emozioni fondamentali (paura, gioia, stupore, tristezza e rabbia) la persona sente una profonda crescita, un miglioramento, un’evoluzione e da quel momento saprà affrontare spontaneamente gli stimoli che esse provocano.

Possiamo inoltre affermare che, quando si arriva a percepire le emozioni principali della vita in modalità integrate, resilienti, interiorizzanti, si ottiene una crescita addirittura a livello collettivo. Il segno che è in essere un passaggio edificante e fondamentale della nostra esistenza.
Le radici di questo pensiero fondano in Socrate e nella maieutica: colui che ci fa la giusta domanda fa emergere in noi la capacità di comprendere noi stessi.

Coscienza critica, percezione di sè, aspetto metariflessivo.

Nel momento in cui noi pensiamo a noi stessi in maniera critica, ci poniamo di fronte ad un atto sincronico. Tutto ciò a volte avviene senza che ce ne rendiamo conto. E quando da quest’ultimo ne tiriamo fuori la risorsa ecco che abbiamo attuato un’azione di resilienza che è integrazione psicogena positiva con l’ambiente esterno.

Avere a che fare con la coscienza del sè fa parte di un percorso meraviglioso!

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